pizza.it-logo

La pizza secondo Slow Food



Tratta da : Osterie d'Italia 1997 - ediz. Slow Food
L'Introduzione di Paola Gho

PIZZERIE, FAST FOOD MEDITERRANEO

Negli Stati Uniti tiene testa agli hamburger: la si trova dappertutto ed è così radicata nelle abitudini alimentari che il consumatore medio non dubita si tratti di un'invenzione americana.

Per ristabilire la verità c'è voluta la sentenza di una Corte specializzata, con sede a San Francisco, che al termine di approfondite indagini storiche e ricerche 'sul campo', vale a dire a tavola, ha decretato essere la pizza nata in Italia, circa duemila anni fa, figlia della picea greca - una sfoglia di pane cotta su una pietra incandescente - e imparentata con la pitta, il pane schiacciato ancor oggi diffuso in Medio Oriente.

La pizza che tutti conosciamo nacque, in un'epoca imprecisata tra il Cinquecento e la prima metà dell'Ottocento, a Napoli; e da Napoli nell'ultimo secolo - esportata prima dagli emigranti, poi dai militari alleati di ritorno in patria - ha raggiunto ogni angolo del mondo, colonizzandolo con impressionante rapidità. Le ragioni di tanto successo? La pizza piace per l'equilibrio dei sapori, variabili praticamente all'infinito (anche se gli eccessi di fantasia producono autentici nonsense gastronomici), ma forse ancora di più per l'aspetto e per le immagini conviviali che rievoca: forma e colori mettono allegria, e la tipologia, l'arredo, dei locali dove la si consuma rimandano a un rito sempre piacevolmente uguale a se stesso.

Un tempo ''cibo per poveri, pietanza per frettolosi, alimento per vagabondi'', oggi simbolo della dieta mediterranea di moda nei paesi ricchi, la pizza è un piatto-totem.





bandiera-piede-pagina


back page - internet service "staff@pizza.it:)"